venerdì 5 marzo 2010

INTER COGITATIONES ET VERITATES

VICINI LONTANI



Come foglie in autunno
che dolcemente si dondolano nell’aria
in attesa di posarsi sul suolo,
ci culliamo nelle nostre certezze,
lasciandoci portar via dal vento.

Come onde inquiete
che infrangono le rocce
e s’inseguono l’un l’altra,
lamentiamo d’esser placati dalle grotte
create con la nostra ira e col nostro rancore.

Come tramonti diversi
di luce che si disperde tra le montagne,
che dall’orizzonte si riflette sul mare,
ignoriamo d’esser figli dello stesso sole.

Una parete di nebbia ci divide,
cela le nostre ombre e ci inganna,
trasformando le nostre voci in lontani lamenti.



Di Lernia Giorgia

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